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MERCOLEDÌ 25
Novembre 2009
Vangelo secondo Luca (21,12-19)
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Ascolta
Ma prima di tutto questo
metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno,
consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni,
trascinandovi davanti a re e a governatori, a
causa del mio nome. Questo vi darà occasione di
render testimonianza. Mettetevi bene in mente di
non preparare prima la vostra difesa; io vi darò
lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari
non potranno resistere, né controbattere. Sarete
traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai
parenti e dagli amici, e metteranno a morte
alcuni di voi; sarete odiati da tutti per causa
del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro
capo perirà. Con la vostra perseveranza
salverete le vostre anime.
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Il mese di Novembre è stato
interamente curato da: Barabara Pandolfi |
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Medita
Ai segni esterni, di
violenza e di guerra, si aggiunge la persecuzione
dei cristiani.
Quando Luca scrive, le ostilità verso i seguaci
di Gesù sono molte, tanto da porre interrogativi
e domande.
Gesù porta divisione poiché la sua proposta è
radicale: "o con me o contro di me; non
potete servire due padroni ..."
Il discepolo deve prevedere la persecuzione e le
ostilità, poiché quello che è successo al
Maestro succederà anche a lui, se è fedele alla
Parola, se obbedisce a Dio, piuttosto che agli
uomini.
Il brano del Vangelo chiede al discepolo fiducia.
Non si tratta, infatti, di difendersi, di
preparare il "contrattacco", ma di
rendere testimonianza (martirio, in greco). Di
fronte alla morte di alcuni cristiani, è
sorprendente che Gesù dica: nemmeno un capello
del vostro capo perirà!
Eppure chi ha seguito il Maestro sa che anche i
capelli del suo capo sono contati e che il vero
perire non è la morte.
"Guai a voi quando tutti diranno bene di voi".
Queste parole di Gesù possano sembrare dure,
eppure, se seguiamo davvero il Vangelo, è
normale che si creino divisioni e opposizioni.
Forse siamo tentati, qualche volta, di addolcire
il Vangelo a favore di una tranquillità
personale e sociale, di un quieto vivere, di un
accomodamento?
Non è certo questa la "pace" di cui
parla la Scrittura.
Il credente è chiamato ad affrontare l'opposizione
per essere fedele, quasi a sostenere un "combattimento",
fino al martirio o, comunque fino alla
testimonianza della vita.
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Per
Riflettere |
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La fede è per me combattimento?

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