Ascolta
In quel tempo, la
folla disse a Gesù: «Quale segno tu
compi perché vediamo e ti crediamo?
Quale opera fai? I nostri padri hanno
mangiato la manna nel deserto, come sta
scritto: Diede loro da mangiare un
pane dal cielo».
Rispose loro Gesù: «In verità, in
verità io vi dico: non è Mosè che vi
ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre
mio che vi dà il pane dal cielo, quello
vero. Infatti il pane di Dio è colui che
discende dal cielo e dà la vita al
mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci
sempre questo pane». Gesù rispose loro:
«Io sono il pane della vita; chi viene a
me non avrà fame e chi crede in me non
avrà sete, mai!».
Medita
Di quanti segni abbiamo bisogno
per credere? Quanti segni dobbiamo
ricevere per convertire il nostro cuore?
Perché Dio deve fare sempre miracoli per
superare continuamente gli esami a cui lo
sottoponiamo? Perché non ci
accontentiamo mai e cerchiamo sempre
qualcos'altro? Sono necessari anche a noi
dei prodigi che discendono dal cielo (una
nuova manna) per poter credere in Gesù?
Alziamo continuamente il tiro delle
nostre pretese, come se non fossero
sufficienti i segni che abbiamo già
avuto. Gli apostoli di fronte alla
promessa di un pane del cielo, eterno,
sembrano soddisfatti, ma la risposta di
Gesù è spiazzante: ci promette se
stesso come pane di vita. Si offre a noi
e ci chiede di andare verso di lui senza
remore, senza calcoli o secondi fini. Ma
noi, come gli Apostoli comprendiamo
questo messaggio o ci fermiamo alla
superficie e ci accontentiamo di essere
sfamati temporaneamente e poi abbiamo di
nuovo bisogno di altri segni? Dobbiamo
trovare in noi la capacità di andare
verso il Signore senza bisogno di
continui miracoli, ma con la
nostra fede nella sua forza salvifica che
ci è donata e dà vita al mondo, anche
al nostro.
Per Riflettere
Viviamo la nostra fede senza
condizionamenti cercando di dare sempre
il meglio di noi?
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