
Crocefisso di
San Damiano in Argento

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MARTEDÌ
17 Maggio 2011
Vangelo secondo Giovanni (10,22-30)
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Questo Mese è stato interamente
curato da
padre Roberto Jokanovic |
Ascolta
Ricorreva in quei giorni a
Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d'inverno.
Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di
Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e
gli dicevano: "Fino a quando terrai l'animo
nostro sospeso? Se tu sei il Cristo, dillo a noi
apertamente". Gesù rispose loro: "Ve l'ho
detto e non credete; le opere che io compio nel
nome del Padre mio, queste mi danno testimonianza;
ma voi non credete, perché non siete mie pecore.
Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le
conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita
eterna e non andranno mai perdute e nessuno le
rapirà dalla mia mano. Il Padre mio che me le ha
date è più grande di tutti e nessuno può
rapirle dalla mano del Padre mio. Io e il Padre
siamo una cosa sola".
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Medita
In questa disputa con le autorità ebree
Gesù si presenta come Messia e come Figlio di
Dio. In realtà, affermava di essere il Buon
Pastore. Eppure, ciò non preoccupava le suddette
autorità giacché, ogni rabbi, anche itinerante,
che avesse un gruppetto di adepti, poteva
considerarsi un pastore.
Invece, quel che loro non potevano accettare era
il fatto che Gesù si considerasse il Messia.
Essi sapevano che ciò che Gesù diceva in
pubblico avrebbe impensierito le autorità romane
e che l'avrebbero fatto fuori per timore che la
sua persona provocasse una rivolta.
Ma Gesù non solo si manifesta come il Messia, si
presenta anche come Figlio di Dio Padre e finisce
dicendo "io e il Padre siamo una cosa sola".
Questo era intollerabile per gli ebrei, loro non
conoscevano il mistero della Trinità, un solo
Dio in tre Persone, dunque, tale affermazione di
Gesù sapeva di politeismo, era un insulto alla
loro fede in un solo Dio: la peggior bestemmia
che potesse proferire un uomo, una creatura, è
la pretesa di essere Yahweh/Dio.
Perciò lo considerano blasfemo e cercano di
lapidarlo. Tuttavia, nonostante quella tremenda
violazione della mentalità giudea, che non
poteva tollerare una tale idea, la fede nella
divinità di Gesù cominciò a espandersi e, con
la predicazione e la testimonianza della Chiesa,
si estese per tutto il mondo.
Noi cristiani non basiamo la nostra fede in Gesù
perché fu un uomo, straordinario e meraviglioso,
ma perché Egli è Dio stesso fatto uomo, e
pertanto, può essere il Signore della nostra
vita e sostenerci con la sua grazia.
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Per
Riflettere |
Gesù è venuto a testimoniare il Padre, tutte le
sue opere ne sono testimonianza.
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