Ascolta e Medita Luglio 2017
Questo mese
è stato curato da: Laura e Paolo Puglisi, Giulia e Fausto
Montana
Arcidiocesi
di Pisa Centro Pastorale per l'Evangelizzazione e
la Catechesi |
Domenica 9 luglio 2017
Vangelo secondo Matteo (11, 25-30)
Zc 9, 9-10; Sal
144;
Rm 8, 9.11-13
Salterio: seconda settimana
Preghiera Iniziale
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.
Il tuo regno è regno di tutti i secoli,
il tuo dominio si estende ad ogni generazione.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto.
(Salmo 144)
Ascolta Vangelo
In
quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore
del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose
ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì,
o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce
il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se
non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io
vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e
imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e
troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo
infatti è dolce e il mio peso leggero».
Medita
Gesù
sperimenta il rifiuto delle scuole rabbiniche, dell'élite
religiosa, mentre trova accoglienza presso i
piccoli ed i pagani. È proprio nella
preghiera rivolta al Padre che troviamo la novità del
messaggio di Cristo, quasi un assurdo: il ringraziamento
al Padre per il suo fallimento presso i sapienti e gli
intelligenti, presso coloro che ritengono di bastare a se
stessi con la propria ricchezza, i propri mezzi, la
propria intelligenza, la propria forza.
Egli sa che proprio questo fallimento corrisponde al
senso dell'opera che egli è chiamato a compiere per
volontà del Padre: la salvezza dell'umanità.
Salvezza che passa attraverso un Amore infinito, che
diventa intimo solo nell'uomo fragile che ha il coraggio
di sentirsi debole goccia in un oceano d'Amore. Amore che
dona un cuore capace di vivere una vita nuova, libera da
schemi e che rende capace di compiere le opere.
Gesù dona se stesso e invita alla relazione personale
con Lui: Accostatevi a me, tutti, stanchi e senza
forze: io vi rigenererò. Ma attenzione: la
rigenerazione in Cristo non è passività, ma comporta la
piena accettazione di quel: Prendete su di voi il
mio giogo e lasciatevi istruire da me. La
novità sorprendente di Gesù non è meno
esigente dell'osservanza della Legge, il suo
giogo chiede il coraggio di accettare fino in
fondo la fragilità del limite umano, la spoliazione
radicale dalla propria velleità di autosufficienza. Solo
una volta pienamente accettato scopriremo che il
mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero.
Per Riflettere
Cosa significa imparare
da Gesù ad essere mite e umile di
cuore?
Gesù Signore, Figlio di Dio, tu che hai detto:
imparate da me che sono mite e umile di cuore,
fammi comprendere il mistero di queste tue parole,
fammi comprendere come la tua mitezza e umiltà
non sono debolezza, pigrizia, fuga,
cedimento di fronte all'ingiustizia, bensì sono
forza, coraggio, seme di vita nuova,
presa di posizione precisa, rigorosa e forte di
fronte agli avvenimenti del mondo.
Donami di contemplare il tuo volto, di conoscerti
e di amarti davvero con tutto me stesso,
per fondare su di te ogni mia attesa e ogni mia
scelta.
(Cardinale Carlo Maria Martini)
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