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Questo mese è
stato curato da:
Andrea
e Paola Bonaccorsi, Fausto e Giulia Montana
Arcidiocesi
di Pisa
Centro Pastorale per l'Evangelizzazione e la
Catechesi |
Lunedì 22
giugno 2015
Vangelo secondoMatteo (7, 1-5) |
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Preghiera Iniziale
Il Signore guarda dal cielo:
egli vede tutti gli uomini.
Ecco, l'occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.
L'anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.
(Salmo 32)
Ascolta
In quel tempo, Gesù disse
ai suoi discepoli: «Non giudicate, per non
essere giudicati; perché con il giudizio con il
quale giudicate sarete giudicati voi e con la
misura con la quale misurate sarà misurato a voi.
Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio
del tuo fratello, e non ti accorgi della trave
che è nel tuo occhio? O come dirai al tuo
fratello: Lascia che tolga la pagliuzza dal
tuo occhio, mentre nel tuo occhio c'è la
trave? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo
occhio e allora ci vedrai bene per togliere la
pagliuzza dall'occhio del tuo fratello».
Medita
Come
spesso càpita, le parole di Gesù si muovono in
più direzioni contemporaneamente.
Anzitutto, non giudicate: che non vuole dire
prima di giudicare fate autocritica (e poi
giudicate pure), ma come
letteralmente scrive Matteo non giudicate,
e basta. L'amore non giudica (non sono venuto per
giudicare il mondo, ma per salvarlo, Giovanni 12,
47), perché si oppone al male persino per il
bene di chi si trova a compierlo.
Poi, l'invito al realismo delle dimensioni
misurate e misurabili: che senso ha stabilire
ordini di grandezza nell'infinitamente piccolo
della condizione umana? La coscienza del limite (il
peccato, ma anche la povertà materiale e
interiore, le evenienze sfavorevoli, le
ingiustizie) dovrebbe suggerire comprensione e
indulgenza verso gli altri, se non per amore
gratuito, almeno per senso d'immedesimazione e
compassione (
per non essere giudicati;
sarà misurato a voi).
Infine, la memorabile antitesi della pagliuzza e
della trave: in cui si dovrà cogliere non
banalmente l'invito a purificare se stessi dai
propri difetti prima di farlo con gli altri, ma
il consiglio di praticare la correzione fraterna
con la vista non falsata e distorta dall'orgoglio
e dalla falsa coscienza. Che sorpresa (e che
sollievo), poter vedere che a sporcare l'occhio
del mio fratello era una pagliuzza appena!
Per Riflettere
Quando
giudichiamo, rinunciamo ad amare.
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