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In quel tempo,
Gesù disse ai suoi discepoli: «State
attenti a non praticare la vostra
giustizia davanti agli uomini per essere
ammirati da loro, altrimenti non c'è
ricompensa per voi presso il Padre vostro
che è nei cieli.
Dunque, quando fai l'elemosina, non
suonare la tromba davanti a te, come
fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e
nelle strade, per essere lodati dalla
gente. In verità io vi dico: hanno già
ricevuto la loro ricompensa. Invece,
mentre tu fai l'elemosina, non sappia la
tua sinistra ciò che fa la tua destra,
perché la tua elemosina resti nel
segreto; e il Padre tuo, che vede nel
segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli
ipocriti che, nelle sinagoghe e negli
angoli delle piazze, amano pregare stando
ritti, per essere visti dalla gente. In
verità io vi dico: hanno già ricevuto
la loro ricompensa. Invece, quando tu
preghi, entra nella tua camera, chiudi la
porta e prega il Padre tuo, che è nel
segreto; e il Padre tuo, che vede nel
segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate
malinconici come gli ipocriti, che
assumono un'aria disfatta per far vedere
agli altri che digiunano. In verità io
vi dico: hanno già ricevuto la loro
ricompensa. Invece, quando tu digiuni,
profùmati la testa e làvati il volto,
perché la gente non veda che tu digiuni,
ma solo il Padre tuo, che è nel segreto;
e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti
ricompenserà».
Medita
In questo brano Gesù affronta
un aspetto del grande tema della
giustizia, identificando quale tipo di
giustizia dobbiamo ricercare. L'ammonimento,
infatti, è a non ricercare la
nostra giustizia, una
giustizia propria, personale, individuale,
malata che ha il solo obiettivo di farsi
riconoscere dagli altri attraverso l'ostentazione
dei propri gesti.
La giustizia che Dio ha pensato per noi
è un atteggiamento di rettitudine
interiore che produce un ordine sociale e
civile nel quale viene riconosciuto a
ciascuno il proprio (giustizia sociale) (ri)creando
dignità in tutte le persone. Come ci
insegna il cardinal Martini, la
giustizia umana insegna a rispettare i
diritti altrui, a restituire i diritti
lesi, quella divina è più ampia, è
salvifica, perdona il peccatore, lo fa
ritornare giusto al di là del dovuto e
lo fa con amore e misericordia.
Dio ci chiede di tendere a questo tipo di
giustizia, che non ci appartiene, ma che
diventa perseguibile solo attraverso l'amore,
la misericordia ed il perdono. Essendo
questa una proposta alta, al di sopra
delle potenzialità umane, in questo
brano Gesù ci indica la strada per
perseguire questa giustizia autentica,
richiamando al modo di praticare i tre
strumenti che la Chiesa ci propone: l'
Elemosina (che dilata il nostro cuore
alla Carità), la Preghiera (intesa come
dialogo costante con Dio) e il Digiuno (inteso
come lasciare spazio a Dio). La modalità
è quella della segretezza, quel richiamo
a chiudere la porta non è un
isolamento dal mondo, un segno di
disinteresse e di negazione della
comunità, ma un modo di curare
autenticamente la relazione più profonda
con noi stessi e con Dio, che diventerà
fuoco vivo in grado di alimentare
relazioni sane e generatrici di vita con
gli altri e con la comunità.
Sentiamoci sollevati e confortati da
questa proposta di Gesù, provando ad
entrare in quella stanza segreta in cui
Dio ci aspetta da sempre e della quale
solamente il nostro io più profondo può
avere le chiavi.
Per Riflettere
Che tipo di giustizia perseguo
nella mia vita?
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