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In quel tempo,
vennero i farisei e si misero a discutere
con Gesù, chiedendogli un segno dal
cielo, per metterlo alla prova.
Ma egli sospirò profondamente e disse:
«Perché questa generazione chiede un
segno? In verità io vi dico: a questa
generazione non sarà dato alcun segno».
Li lasciò, risalì sulla barca e partì
per l'altra riva.
Medita
Sembra quasi impossibile che,
dopo tutti i segni operati da Gesù, i
farisei chiedano ancora un segno dal
cielo. In realtà ciò che essi chiedono
non è tanto un miracolo quanto la
dimostrazione che tutto ciò che Gesù ha
fatto, e che essi non negano, venga da
Dio, che il segno dal cielo sia prodotto
senza l'operato umano e sia
inequivocabilmente la certificazione che
Gesù viene da Dio e non una qualsiasi
altra potenza.
E, a questa richiesta, Gesù oppone un
nettissimo rifiuto; la formula evoca un
giuramento di fronte a Dio nel quale si
suggerisce che il Cristo non concederà
mai un segno a questa generazione, un
segno che servirebbe solo ad accentuare
la loro colpa per il mancato
riconoscimento dell'opera di salvezza
donata da Dio. Anche nella tristezza
della profondità del suo
Spirito da cui nasce il sospiro di
Gesù, non è la rivendicazione ad
ispirare il rifiuto del Signore, ma la
volontà di non accrescere il peccato
dell'uomo. È l'amore del Padre, è l'affetto
del Figlio, è la misericordia dello
Spirito di fronte alla testa dura di un
uomo che non capisce e che non vuole
capire.
Per Riflettere
Il dono di Dio all'uomo deve
essere costantemente riconosciuto ed
accolto. Questo può essere fatto solo da
un cuore aperto alla fede e al
ringraziamento. Quante volte manchiamo in
questo?
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