
Crocefisso di
San Damiano in Argento

Quadri Sacri
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18 DVD
- Abramo
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- Mosè
- Giuseppe
- Sansone e Dalila
- Genesi
- Salomone
- Davide
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- Ester
- San Paolo
- San Pietro
- Giuseppe
Nazareth
- Tommaso
- Maria Maddalena
- Giuda
- San Giovanni
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SABATO
20 Agosto 2011
Vangelo secondo Matteo (23,1-12)
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Questo Mese è stato interamente
curato da
Luigi Cioni |
Ascolta
Allora Gesù si rivolse
alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli
scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto
ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro
opere, perché essi dicono e non fanno. Legano
infatti fardelli pesanti e difficili da portare e
li pongono sulle spalle della gente, ma essi non
vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le
loro opere le fanno per essere ammirati dalla
gente: allargano i loro filattèri e allungano le
frange; si compiacciono dei posti donore
nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe,
dei saluti nelle piazze, come anche di essere
chiamati rabbì dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare rabbì,
perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete
tutti fratelli. E non chiamate padre
nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è
il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi
chiamare guide, perché uno solo è
la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più
grande, sarà vostro servo;chi invece si
esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà
sarà esaltato.
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Medita
Una lunga invettiva contro i farisei,
così aspra che viene da chiedersi se sia giusto
farla risalire al Signore oppure ai tempi della
primitiva comunità che proprio contro i farisei,
unico gruppo sopravvissuto alla catastrofe della
distruzione di Gerusalemme, hanno dovuto
affrontare polemiche e difficili contrasti.
Comunque sia la tematizzazione è chiara:
accogliere il Signore Dio significa guardare alla
sua Parola, alla sua Rivelazione con la volontà
di sgorgervi la salvezza delluomo e alla
sua felicità, non i precetti obbliganti che
portano luomo al dovere e alla tristezza
del semplice adempimento. La gioia
dellamore brilla in pieno nello Spirito di
santità, nella gioia dellaffetto e
dellamore, nella speranza del futuro in Dio,
non nella semplice coscienza di aver fatto il
proprio dovere, comiendo atti senza desiderio. La
richiesta del Signore è quidni chiarissima:
superare la letteralità delladempimento
formale per accedere totalmente alla pienezza
dellamore. In questo troppo spesso la
dimensione successiva ha colto invece una
degradazione; una volontà di abolire totalmente
i precedetti per poter essere arbitri del proprio
destino. In questo non risiede nessuno
superamento, ma solo lidolatria di se
stessi. Uno solo invece è il nostro
Maestro!
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Per
Riflettere |
Uno solo è nostro Padre, uno solo il nostro
maestro. Sappiamo vivere secondo questi principi?
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