Salmo
142 (141) - Preghiera di un perseguitato
[1] Maskil. Di Davide. Quando era nella caverna.
Preghiera.
[2] Con la mia voce grido al Signore,
con la mia voce supplico il Signore;
[3] davanti a lui sfogo il mio lamento,
davanti a lui espongo la mia angoscia,
[4] mentre il mio spirito viene meno.
Tu conosci la mia via:
nel sentiero dove cammino
mi hanno teso un laccio.
[5] Guarda a destra e vedi:
nessuno mi riconosce.
Non cè per me via di scampo,
nessuno ha cura della mia vita.
[6] Io grido a te, Signore!
Dico: «Sei tu il mio rifugio,
sei tu la mia eredità nella terra dei viventi».
[7] Ascolta la mia supplica
perché sono così misero!
Liberami dai miei persecutori
perché sono più forti di me.
[8] Fa uscire dal carcere la mia vita,
perché io renda grazie al tuo nome;
i giusti mi faranno corona
quando tu mi avrai colmato di beni.
La tradizione presenta questo salmo come scritto da
Davide mentre era nella spelonca di Adullàm (1Sam 21,1-22,1).
Effettivamente il salmo presenta un uomo nell'angoscia
più profonda, con lo spirito che gli viene meno. Il
cammino della sua vita è insidiato come da un laccio
nascosto pronto a scattare alla minima mossa imprudente.
E' braccato e solo Dio sa quale sarà la via d'uscita. La
sua vita è paralizzata come dentro un carcere. Non ha
nessuno a sua difesa, proprio come Davide nella caverna
di Adullàm. Egli tuttavia sa che quando sarà cessato l'incubo
della persecuzione sarà riconosciuto nella sua autorità:
i giusti mi faranno corona.
Davide, unto re da Samuele, ha la missione di soppiantare
Saul sul trono di Israele, senza colpirlo, senza
ucciderlo, altrimenti non avrebbe unificato attorno a sé
Israele, poiché sarebbe stato giudicato un usurpatore.
La fine della persecuzione coinciderà con la morte di
Saul per mano dei Filistei. Davide allora arriverà alla
regalità su Giuda e poi alla regalità su tutto Israele.
La strada di Davide è quella di ogni cristiano, che deve
portare avanti la sua missione senza mai creare delle
divisioni per sua colpa.
I nostri persecutori sono innanzitutto i demoni (Cf. Ef 6,12).
Anche a noi, in cielo, i giusti ci faranno corona,
poiché tutti faranno corona ad uno, come ognuno farà
corona insieme agli altri per ognuno. Sarà la comunione
dei santi nel suo compimento glorioso in cielo.
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