Salmo
138 (137) - Inno di ringraziamento
[1] Di Davide.
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
[2] mi prostro verso il tuo tempio santo.
Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua
fedeltà:
hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
[3] Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.
[4] Ti renderanno grazie, Signore, tutti i re della terra,
quando ascolteranno le parole della tua bocca.
[5] Canteranno le vie del Signore:
grande è la gloria del Signore!
[6] Perché eccelso è il Signore, ma guarda verso
lumile;
il superbo invece lo riconosce da lontano.
[7] Se cammino in mezzo al pericolo,
tu mi ridoni vita;
contro la collera dei miei avversari stendi la tua mano
e la tua destra mi salva.
[8] Il Signore farà tutto per me.
Signore, il tuo amore è per sempre:
non abbandonare lopera delle tue mani.
Il salmista ringrazia Dio per avere ascoltato la sua
preghiera e avergli usato misericordia. La tradizione
parla del re Davide, ma più probabilmente si tratta di
Ezechia dopo la clamorosa liberazione di Gerusalemme dall'assedio
degli Assiri (2Re 19,35): Hai reso la tua promessa
più grande del tuo nome.
Egli vuole cantare la sua lode al cospetto di Dio,
rifiutando ogni adesione agli idoli: "Non agli dèi,
ma a te voglio cantare".
Dio ha risposto alla sua supplica rendendolo più forte
di fronte ai sui nemici: Hai accresciuto in me la
forza.
Il salmista professa la sua fede nel futuro messianico
che vedrà tutti i re della terra lodare il
Signore. Sarà quando ascolteranno le parole della
tua bocca, dove per bocca si deve
intendere il futuro Messia.
I re, i popoli, celebreranno le vie del Signore
annunciate dal Messia.
Il salmista ha grande fiducia in Dio, affinché la sua
missione di re abbia successo: "Il Signore farà
tutto per me". Il salmista termina invocando:
Non abbandonare l'opera delle tue mani, cioè
la dinastia di Davide.
Noi crediamo che giungerà il tempo della civiltà
dell'amore, quando i popoli e i potenti che li
governano, si apriranno a Cristo. Ogni cristiano deve
adoperarsi per questo tempo con la forza (hai
accresciuto in me la forza) che sgorga dalla
partecipazione Eucaristica.
La nostra battaglia non è contro nemici fatti di carne e
sangue, come ci dice san Paolo (Ef 6,12), ma contro
i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo
mondo tenebroso, contro gli spiriti del male, cioè
contro i demoni.
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