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Tre amori
per un matrimonio - Lunedì, 2 giugno 2014
È stata una piccola festa, per quindici
coppie di sposi che hanno ricordato
lanniversario di matrimonio, la messa
celebrata dal Papa lunedì mattina, 2 giugno,
nella cappella della Casa Santa Marta. Proprio
prendendo spunto dallesperienza vissuta da
queste famiglie, il Pontefice ha indicato le
linee essenziali del sacramento del matrimonio e
«dellamore sponsale di Gesù per la
Chiesa», cioè «per tutti noi»: fedeltà,
perseveranza, fecondità.
Una riflessione sullamore scaturita
anzitutto dal discorso di congedo di Gesù agli
apostoli, proposto dal vangelo di Giovanni (16,
29-33). Gesù, ha spiegato il Papa, «torna sullo
stesso argomento: il mondo, lo spirito del mondo,
che ci fa tanto male, e lo Spirito che lui porta,
lo Spirito delle beatitudini, lo Spirito del
Padre». Egli dice espressamente: «Il Padre è
con me». Ed è per questo che «vince il mondo».
«Il Padre ha inviato Gesù a noi», ha affermato
il vescovo di Roma, perché «ha tanto amato il
mondo che, per salvarlo, ha inviato il suo Figlio,
per amore». Dunque «Gesù viene inviato per
amore e Gesù ama». Ma qual è lamore di
Gesù? «Tante volte ha fatto notare
abbiamo letto stupidaggini sullamore
di Gesù! Ma lamore di Gesù è grande». E,
in particolare, ha indicato «tre amori di
Gesù».
Innanzitutto Gesù «ama tanto il Padre nello
Spirito Santo». È un amore «misterioso» ed
«eterno». Tanto che «noi non possiamo
immaginare quanto grande, quanto bello sia questo
amore»; possiamo «soltanto chiedere la grazia
di poterlo vedere una volta, quando noi saremo
là». Il «secondo amore di Gesù è sua Madre».
Lo vediamo «alla fine: con tanti dolori, tante
sofferenze, dalla croce ha pensato alla sua mamma
e ha detto: Prenditi cura di lei!».
Infine, «il terzo amore di Gesù è la Chiesa,
la sua sposa per amore: bella, santa, peccatrice,
ma la ama lo stesso».
La presenza delle quindici coppie ha ispirato al
Papa la seconda parte della meditazione. «San
Paolo ha spiegato quando si
riferisce al sacramento del matrimonio, lo chiama
sacramento grande, perché Gesù ha sposato la
sua Chiesa e ogni matrimonio cristiano è un
riflesso di queste nozze di Gesù con la Chiesa».
Il Papa ha poi confidato di voler chiedere a
ciascuna coppia di raccontare «cosa è successo
in questo tempo, in questi sessantanni,
cinquantanni, venticinque anni». Ma, ha
subito aggiunto, «non finiremmo nemmeno a
mezzogiorno: così lasciamo stare!». Però, ha
proseguito, «possiamo dire qualcosa
sullamore sponsale di Gesù con la Chiesa».
Un amore che ha «tre caratteristiche: è fedele;
è perseverante, non si stanca mai di amare la
sua Chiesa; è fecondo».
Anzitutto «è un amore fedele. Gesù è il
fedele», come ci ricorda anche san Paolo. «La
fedeltà ha affermato il Pontefice
è proprio lessere dellamore di Gesù.
E lamore di Gesù nella sua Chiesa è
fedele. Questa fedeltà è come una luce sul
matrimonio: la fedeltà dellamore, sempre!».
Il Papa ha riconosciuto che «ci sono momenti
brutti, tante volte si litiga. Ma alla fine si
torna, si chiede perdono e lamore
matrimoniale va avanti, come lamore di
Gesù con la Chiesa».
La vita matrimoniale, poi, è «anche un amore
perseverante», perché se manca questa
determinazione «lamore non può andare
avanti». Ci vuole «la perseveranza
nellamore, nei momenti belli e nei momenti
difficili, quando ci sono i problemi con i figli,
i problemi economici». Anche in questi frangenti
«lamore persevera, va avanti sempre,
cercando di risolvere le cose per salvare la
famiglia». E rivolgendosi nuovamente agli sposi
presenti, soprattutto a quelli che hanno
festeggiato i loro sessantanni di vita
matrimoniale, il vescovo di Roma ha rimarcato che
è bella questa esperienza della perseveranza,
testimoniata dall«uomo e la donna che si
alzano ogni mattina e portano avanti la
famiglia».
Il Pontefice ha quindi indicato nella fecondità
«il terzo tratto dellamore di Gesù con la
sua sposa, la Chiesa. Lamore di Gesù fa
feconda la sua sposa, fa feconda la Chiesa con
nuovi figli, battesimi. E la Chiesa cresce con
questa fecondità nuziale dellamore di
Gesù». Però «alcune volte il Signore non
invia figli: è una prova». E «ci sono altre
prove: quando viene un figlio ammalato, tanti
problemi». E «queste prove portano avanti i
matrimoni, quando guardano Gesù e prendono la
forza della fecondità che Gesù ha con la sua
Chiesa, dellamore che Gesù ha con la sua
Chiesa».
Papa Francesco ha ricordato in proposito «che a
Gesù non piacciono questi matrimoni che non
vogliono i figli, che vogliono rimanere senza
fecondità». Sono il prodotto della «cultura
del benessere di dieci anni fa», secondo cui
«è meglio non avere figli, così puoi andare a
conoscere il mondo in vacanza, puoi avere una
villa in campagna e stai tranquillo!». È una
cultura che suggerisce che «è più comodo avere
un cagnolino e due gatti», così «lamore
va ai due gatti e al cagnolino». Però così
facendo «alla fine questo matrimonio arriva alla
vecchiaia in solitudine, con lamarezza
della cattiva solitudine: non è fecondo, non fa
quello che Gesù fa con la sua Chiesa».
In conclusione il Papa ha pregato per le coppie
di sposi chiedendo «al Signore che il vostro
matrimonio sia bello, con le croci ma bello, come
quello di Gesù con la Chiesa: fedele,
perseverante e fecondo».
(da: L'Osservatore Romano, ed. quotidiana, Anno
CLIV, n. 124, Mart. 03/06/2014)
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