Il
Teologo Risponde:
Chi è effettivamente il demonio?
La risposta del teologo: un angelo caduto per sua
volontà
Leggendo la Sacra Scrittura si evince che il
demonio è stato creato da Dio come un angelo
meraviglioso e che, per sua scelta, è diventato il
principe del male. In sostanza ha avuto un inizio nel
tempo. È stato sconfitto da Gesù Cristo morto in croce
e poi risorto. Questo principe del male durerà per
sempre negli abissi infernali o verrà annientato
definitivamente alla fine del mondo? Chi è
effettivamente il demonio? È una creatura sconfitta e
resa inoffensiva o un essere destinato a scomparire dalla
creazione? Grazie per la risposta - Lettera
firmata
Risponde don Francesco Vermigli, docente di Teologia
dogmatica
Alla domanda del lettore vorrei rispondere in due momenti.
Nel primo, subito qui di seguito, cercherò di presentare
quale sia lidentità originaria del diavolo e di
tutti gli angeli caduti.
Il diavolo e i suoi angeli sono stati creati buoni da Dio.
Lo afferma la confessione di fede Firmiter del Concilio
Lateranense IV: «Il diavolo e gli altri demoni sono
stati creati da Dio naturalmente buoni, ma da se stessi
si sono trasformati in malvagi» (H. Denzinger,
Enchiridion Symbolorum, 800; da qui in avanti con la
sigla: DH). Il concilio che si tenne nel 1215, riprende
alcuni interventi del Magistero che risalgono ai primi
secoli del cristianesimo: basti vedere la lettera di papa
Leone Magno al vescovo Turibio di Astorga del 447 (DH 286)
o uno dei cosiddetti anatematismi del sinodo di Braga del
561 (DH 457). In entrambi i casi, si condannano le
posizioni che dichiarano che il diavolo non sia stato
creato buono da Dio.
Larticolo di fede che sta alla base di queste
antiche condanne e della successiva professione di fede
del Lateranense IV, è la bontà della creazione. Dio è
buono e buono è tutto ciò che è creato dalla sua
onnipotenza. Dunque anche il diavolo come ogni ente
creato è stato creato buono da Dio.
Tuttavia il nostro lettore si chiede anche: «È una
creatura sconfitta e resa inoffensiva o un essere
destinato a scomparire dalla creazione?». Questo
argomento appare un po più complesso. Proviamo a
rispondere indirettamente; per vedere quali conseguenze
si possono trarre, in modo da rispondere a questa domanda.
Nella storia della Chiesa dei primi secoli si erano
diffuse idee assai discutibili circa la salvezza futura
del diavolo. Si pensi alla condanna che Giustiniano aveva
fatto di coloro che ritenevano che il diavolo e i dannati
potessero un giorno essere reintegrati nella salvezza di
Cristo, secondo la dottrina dell«apocatastasi» (si
veda la condanna nella lettera al patriarca di
Costantinopoli del 543: DH 411). Qui si viene a toccare
un problema capitale. Con questa condanna il Magistero
vuol far passare lidea di quanto sia estrema la
serietà dellatto di volontà con cui si sceglie
Dio. Per un uomo, volere il bene che è Dio o
consapevolmente rifiutarlo è un atto radicale; un atto
che determina il suo futuro dopo la morte. Ma quando si
tratta di angeli, cioè creature spirituali
eccellentissime che non passano attraverso la morte, il
loro atto volontario di ribellione a Dio diventa
irrevocabile in quel medesimo atto (cf. Catechismo della
Chiesa Cattolica, 393).
Per questo rispondendo alla seconda parte dellintervento
del signor Giroldo possiamo dire del diavolo e
degli angeli caduti che sono stati sconfitti da Cristo;
per quanto, finché esiste questo mondo, possano
esercitare un certo influsso sugli uomini, non
paragonabile certamente alla forza dellagire della
grazia di Dio. Ma prevedere alla fine della storia leliminazione
della creatura che ha rifiutato Dio irrevocabilmente,
significherebbe contraddire alla serietà dellatto
di volontà con cui si sceglie o si rifiuta lalleanza
con colui che ha creato tutte le cose e ha salvato luomo.
|