SILVANO DEL MONTE ATHOS
PER AVERE
LA PACE DEL CUORE |
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Che fare per conoscere la pace nel
proprio cuore e nel proprio corpo? Bisogna amare tutti
gli uomini come se stessi ed essere pronti a morire in
ogni istante. Se pensi alla morte, diventi umile, ti
lasci guidare interamente da Dio, desideri essere in pace
con tutti e amare tutti.
Quando la pace di Cristo entra in te, ti rallegri di
essere come Giobbe, seduto sulla spazzatura (cf. Gb 2,8).
Gli altri conoscono gli onori, tu invece sei lieto di
essere il più maltrattato. Lumiltà di Cristo è
una grande cosa, così misteriosa che non si può
spiegarla agli altri. Nel tuo amore, ti auguri il bene
degli altri più del tuo. Sei felice quando vedi gli
altri star meglio di te e sei triste quando vedi gli
altri soffrire (cf. Rm 12,15).
Ogni uomo desidera la pace, ma non sa come ottenerla. Un
giorno abba Paissios cadde in preda allira e
invocò il Signore: Ti prego, liberami
dallira!. Il Signore gli apparve e gli disse:
Paissios, se non vuoi adirarti, non desiderare
nulla, non giudicare il fratello, non detestare nessuno:
così non sarai più preda dellira. Così è
infatti: chi rinuncia alla volontà propria per seguire
quella di Dio e degli altri avrà sempre la pace nel
cuore. Chi invece obbliga gli altri a fare ciò che vuole,
non conoscerà mai la pace.
Se qualcosa ti rattrista, pensa: Il Signore conosce
il mio cuore: se questa è la sua volontà, tutto
concorrerà al bene mio e degli altri (cf. Rm 8,28).
Così dimorerai sempre nella pace. Se invece cominci a
lamentarti e a dire: Questo non va, non è cosa
buona, allora, per quanto tu digiuni e preghi, il
tuo cuore non conoscerà mai la pace.
Vuoi custodire la pace nel cuore? Vigila sul tuo spirito:
custodisci i pensieri graditi a Dio e allontana quelli
malvagi. Presta attenzione a quanto avviene nel tuo cuore.
Chiediti sempre se il tuo cuore è in pace. Se non lo è,
chiediti cosa hai fatto di male. Sii sobrio perché il
tuo cuore dimori in pace: infatti la pace si perde anche
per colpa del corpo.
A volte succede di parlare male di qualcuno che non si
conosce e che è un amico di Dio. Preòccupati solo di
ciò che riguarda te, di quanto ti viene ordinato
dalligumeno o dal padre spirituale. Allora il
Signore ti darà la sua forza perché tu possa obbedire,
e sentirai in te i frutti dellobbedienza: la pace e
la preghiera continua. Vivendo in comunità perdiamo la
pace di Dio perché non abbiamo imparato ad amare il
fratello come ci chiede il Signore. Per esempio: tuo
fratello ti insulta e tu lasci che lira
simpadronisca del tuo cuore. Lo giudichi e arrivi a
detestarlo: allora senti che lamore ti abbandona e
non hai più la pace. Se vuoi avere la pace del cuore,
prendi labitudine di amare chi ti fa del male e di
pregare subito per lui (cf. Mt 5,44). Vuoi la pace del
cuore? Chiedi con tutte le forze al Signore:
Concedimi di amare tutti gli uomini.
Il Signore sa che se non amiamo i nostri nemici non
avremo mai la pace del cuore. Per questo ci ha lasciato
il comandamento di amare i nemici (cf. Mt 5,44). Se non
amiamo i nemici, avremo magari dei momenti di calma, ma
non potrà durare. Se invece li amiamo, la pace resterà
nel nostro cuore, giorno e notte. Quando lo Spirito ti
concede la pace, guarda di non perderla occupandoti di
cose senza importanza. Se dai la pace al fratello, il
Signore te ne darà ancora di più. Ma se fai soffrire
tuo fratello, la tristezza si impadronirà anche di te.
Per conoscere la pace, medita la legge del Signore,
giorno e notte (cf. Sal 1,2). È lo Spirito che ha
scritto questa legge, e lo Spirito passerà dalla sacra
Scrittura al tuo cuore. Proverai allora una dolcezza
così grande che non sentirai più alcun gusto per le
cose materiali. Se ami i beni terreni, il
tuo cuore si svuota, tu diventi triste, indurito e non
hai più voglia di pregare. Lavversario vede che
non dimori più in Dio, ti attacca e semina liberamente
nel tuo spirito ciò che vuole (cf. Lc
11,24-25). Ti suggerisce un pensiero dopo laltro e
così tu passi tutta la giornata senza quiete e non
riesci a contemplare Dio con cuore puro. Se un pensiero
impuro ti si affaccia alla mente, caccialo immediatamente:
così conserverai la pace del cuore. Se invece lo accogli,
perderai lamore di Dio e non potrai più pregare
con fiducia.
Quando perdi la pace?
Quando pensi, anche per un attimo, di aver fatto qualcosa
di buono; quando ti credi migliore del fratello;
quando giudichi qualcuno (cf. Mt 7,1-5);
quando rimproveri senza dolcezza e senza amore;
quando mangi molto;
quando preghi senza zelo.
Se perdi la pace, piangi i tuoi peccati e il Signore te
li perdonerà. La gioia e la pace prenderanno nuovamente
dimora nel tuo cuore e sentirai lo Spirito stesso dirti:
Ti sono perdonati i tuoi peccati! (Lc 7,48).
Non hai bisogno di altri testimoni: lodio per il
tuo peccato è la prova che il Signore lha
perdonato.
Come può conservare la pace un igumeno se i fratelli non
gli obbediscono? È faticoso per lui, ed è motivo di
sofferenza (cf. Eb 13,17). Per conservare la pace deve
pensare: Questi fratelli non mi obbediscono, ma il
Signore li ama ugualmente: ha sofferto fino alla morte
per la loro salvezza. Allora io devo pregare per loro con
tutte le mie forze. Il Signore concederà poi la
pace a colui che prega. Tu sai per esperienza che chi
prega si accosta a Dio con fiducia e amore, eppure anche
tu sei un uomo peccatore. Ma il Signore ti farà gustare
i frutti della preghiera. Prendi labitudine di
pregare così per coloro che ti sono affidati da Dio: la
tua anima conoscerà una pace profonda e un grande amore.
Se sei responsabile degli altri e devi giudicare qualcuno
per le sue cattive azioni, prega prima il Signore:
Donami un cuore pieno di bontà (cf. 1Re 3,9-12).
Il Signore ama un cuore così. Allora potrai giudicare
con giustizia. Se invece giudichi considerando solo le
azioni, sicuramente ti sbaglierai e non sarai gradito al
Signore.
Un fratello può conservare la pace quando ha un igumeno
violento e malvagio? Chi si adira con frequenza soffre
molto anche lui: è abitato da uno spirito malvagio e
soffre a motivo del proprio orgoglio. Devi essere
cosciente di questo e pregare molto per il tuo igumeno
che soffre di questo male. Il Signore vede la tua
pazienza: perdonerà i tuoi peccati e ti concederà la
preghiera ininterrotta.
Pregare per quanti ci odiano e ci fanno soffrire è
unazione molto bella agli occhi di Dio. Il Signore
allora ti darà la sua forza, giungerai alla sua
conoscenza nello Spirito santo e, nel suo nome,
sopporterai ogni dolore con gioia.
Su questa terra siamo tutti inquieti e cerchiamo di
essere liberi. Ma che cosè la libertà? E come
diventare liberi? Pochi lo sanno. Anchio anelo alla
libertà e la cerco giorno e notte. Io so che è presso
Dio. Dio fa dono della libertà a chi ha il cuore umile e
piange i propri peccati. Costui non desidera più fare
ciò che gli piace, ma ciò che piace a Dio. Quando uno
piange i propri peccati, il Signore gli concede la sua
pace e lo rende libero di amare.
Non cè nulla di meglio al mondo che amare Dio e
gli altri.
Il Signore non vuole la morte del peccatore (cf.
Ez 33,11). Quando questi piange le proprie colpe, il
Signore gli dà la forza dello Spirito santo.
Questa forza produce la pace e luomo è libero di
essere in Dio con lo spirito e con il cuore. Quando lo
Spirito santo perdona i nostri peccati, ci dà la
libertà di pregare Dio con uno spirito puro. Allora
contempliamo Dio liberamente e in lui troviamo la pace e
la gioia. Questo significa essere veramente liberi. Ma
senza Dio non si può essere liberi.
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