4 Gennaio - Beata Angela da
Foligno Religiosa
La Chiesa le attribuisce il titolo di beata e la sua
memoria viene celebrata oggi dall'Ordine francescano
della città di Foligno, ma il popolo la invoca da secoli
col titolo di santa. Angela da Foligno, una delle prime
mistiche italiane, nacque nella medievale cittadina umbra
nel 1248. In gioventù,come la coetanea Margherita da
Cortona, indulse alle vanità femminili, vivendo in
tranquilla agiatezza in una casa non fastosa ma decorosa,
accanto al marito e ai figli.
Non mancarono anche gravi colpe morali culminate in una
serie di confessioni e di comunioni sacrileghe. All'età
di 37 anni, però, mutò radicalmente le sue abitudini di
vita. Provata dal dolore con la perdita del marito e dei
figli, mostrò in queste tragiche circostanze una forza d'animo
non comune. Era l'anno 1285: S. Francesco le apparve in
sogno e la esortò a percorrere con coraggio la via della
perfezione.
Angela entrò nel Terz'ordine francescano e nel 1291
emise i voti religiosi, intraprendendo un pellegrinaggio
ad Assisi che doveva segnare un'orma profonda nella sua
anima. Fu durante questo viaggio che Angela fece
sconcertanti ed esaltanti esperienze mistiche, di cui fu
stupito testimone anche il suo parente e confessore, il B.
Arnaldo da Foligno: questi, temendo si trattasse di
fenomeni dovuti a suggestioni del maligno, le impose di
dettargli le sue esperienze interiori.
Il bisogno di far luce sulle profondità di quest'anima
squassata dalla grazia diede così origine ad uno dei
più preziosi libri sulle esperienze mistiche di un'anima
particolarmente favorita da Dio. L'autobiografia che la
beata dettava in dialetto umbro veniva immediatamente
resa in un limpido latino scolastico. In «trenta passi»
Angela dettò quanto avveniva nella sua anima, dal
momento della conversione al 1296, quando tali
manifestazioni mistiche si fecero più frammentarie e
lasciarono campo a nuove manifestazioni spirituali, in
particolare quella della « maternità spirituale » che
raccolse intorno alla « Lella da Foligno » un vero
cenacolo di anime desiderose di perfezione.
A loro la beata inviava numerose lettere e per loro
redigeva anche le Istruzioni salutifere. La povertà, l'umiltà,
la carità, la pace erano i suoi grandi temi: «Lo sommo
bene dell'anima è pace verace e perfetta... Chi vuole
dunque perfetto riposo, istùdisi d'amare Idio con tutto
cuore, perciò che in tale cuore abita Idio, il quale
solo dà e può la pace dare ». La « magistra
theologorum » morì a Foligno nel 1309.
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